“Il decreto Xylella conferma la bontà delle iniziative prese dal ministro Martina. Ci auguriamo che gli interventi previsti sulla carta siano accompagnati da concreta solerzia sul territorio. Il vero problema, infatti, rimane quello dei ritardi con cui si procede alle eradicazioni delle piante infette e alla perimetrazione sanitaria delle aree in grado di favorire l’espandersi della batteriosi”.
Commenta così il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere, la notizia della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale n. 271 del 21 novembre 2018 il decreto del 5 ottobre 2018 del ministero per le Politiche agricole che, pur confermandone l’impianto generale, modifica il DM 13 febbraio 2018 (noto anche come “decreto Martina”), concernente le misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di Xylella fastidiosa. Le modifiche introdotte riguardano essenzialmente la modifica e l’aggiornamento della zona infetta; le misure di lotta agli adulti del vettore, con la riduzione da quattro a due del numero minimo di trattamenti insetticidi obbligatori da somministrarsi non più tra maggio e dicembre ma tra maggio e ottobre.
“E’ oramai acclarato – prosegue Lacenere – che i soli trattamenti agronomici e fitosanitari non sono sufficienti a bloccare il cammino della malattia, se non affiancati dall’eliminazione fisica della fonte d’inoculo. La Puglia intera è grata al ministro Centinaio per la dimostrata disponibilità ad affrontare anche la materia finanziaria attinente la tragedia Xylella, il territorio colpito, infatti, attende con ansia la definizione dell’iter di assegnazione dei fondi destinati allo scopo che permetteranno la rinascita delle attività produttive agricole dell’intera penisola salentina”.
Commenta