Si è svolto oggi pomeriggio, a Bisceglie, un incontro molto participato organizzato da Confagricoltura Bari-Bat ed Enapra dal titolo “Viticoltura: mercato, formazione e sostenibilità”.
Presenti il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere, e il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, Michele Di Stefano, direttore Enapra, Vincenzo Villani, Direttore di Confagricoltura BARI-Bat, e il vicedirettore di Confagricoltura Bari-Bat, Gianni Porcelli. Due i momenti formativi: il primo, sugli scenari di mercato e le opportunità per il vino pugliese con relatore Denis Pantini, responsabile Wine Monitor Nomisma; il secondo sullo standard Equalitas per la sostenibilità ambientale, relatore Stefano Stefanucci, direttore Equalitas.
Sostenibilità, certificazione, territori: dopo anni di tentativi più o meno riusciti di affermare l’una o l’altra interpretazione del concetto di sostenibilità, si sta assistendo al radicamento di una sorta di movimento che ritiene il tema un driver strategico di sviluppo. Questa presa di coscienza va di pari passo con la sempre più puntuale richiesta di garanzie da parte del trade.
“Negli ultimi cinque anni – spiega Denis Pantini – il vino pugliese ha messo a segno importanti risultati, in particolare sui mercati esteri. Mentre l’export italiano è cresciuto a valori del 23%, quello di vino dalla Puglia è aumentato del 67%, con incrementi addirittura a tripla cifra percentuale in Cina (+264%), Germania (+227), Giappone (+129%) e Stati Uniti (+121%). L’apprezzamento dei vini rossi pugliesi in questi mercati ha indubbiamente favorito questi risultati che potrebbero trovare ulteriore spinta grazie al fenomeno dei rosati i cui consumi stanno crescendo a livello esponenziale negli Stati Uniti. Un mercato sul quale l’Italia è ancora poco presente con questa tipologia (circa il 5% di quota di mercato nelle vendite in GDO) ma dove la Puglia – regione vocata alla produzione di questi vini – potrebbe potenzialmente giocare un ruolo di primo piano”.
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