“E’ fondamentale ricostruire il nostro potenziale produttivo, ingessato da decenni di immobilismo politico e ora sotto scacco per l’avanzata delle Xylella. Bisogna attivarsi per esaltare la qualità dell’olio EVO italiano e promuovere l’educazione alimentare al consumo del prodotto nazionale. Soprattutto è necessario condividere una strategia efficace”. E’ quanto ha affermato Pantaleo Greco, presidente della Federazione Olivicola nazionale di Confagricoltura riunita in seduta straordinaria per valutare l’andamento del mercato dell’olio di oliva italiano.
Nella nostra Penisola, rileva Confagricoltura, la spesa per l’EVO è calata del 10,3% registrando, in assoluto, la peggiore performance fra i prodotti analizzati. “E’ un segnale d’allarme da cogliere subito – ha rilevato Greco – perché, nonostante la qualità e le ottime caratteristiche organolettiche del nostro olio, l’Italia, pur restando al primo posto per consumo e al secondo per produzione ed export, sta perdendo peso perché manca una filiera capace di valorizzare il prodotto nazionale”.
Il 2018 è stata una delle peggiori annate per l’olivicoltura italiana, con una produzione più che dimezzata a causa della Xylella e dell’andamento climatico. “Occorre agire subito – ha concluso il presidente della Federazione Olivicola nazionale di Confagricoltura – per tutelare questo comparto così importante per l’economia di tante regioni italiane”.
I NUMERI DELL’OLIO ITALIANO
825mila aziende agricole
1,170 milioni di ettari
Superficie media per azienda: 1,4 ettari
4.056 i frantoi attivi
Produzione: 175mila tonnellate
Produzione media: 43,14 tonnellate a frantoio, pari a 43.140 bottiglie da 1 litro
Import: 549mila tonnellate
Export: 332mila tonnellate
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