“Per molte misure sono stati spesi zero fondi e questo rallentamento influenza anche il livello nazionale”, evidenzia Agrinsieme Puglia, osservando che “sebbene i ricorsi presentati abbiano sicuramente inciso su tali dati, questi da soli non bastano a giustificare un simile ritardo”.
“Non dimentichiamo, infatti, che le criticità di questa programmazione avranno conseguenze anche sulla prossima, rischiando così di andare a compromettere la dotazione finanziaria post 2020 con una riduzione delle risorse complessive”, prosegue il Coordinamento regionale, ad avviso del quale “vanno cambiate le procedure e le modalità di selezione dei bandi, evitando così il rischio di possibili ricorsi e il conseguente disimpegno”.
“Altro problema emerso è che dal 2020 non saranno riconosciute le spese a superficie se pagate oltre il 30 giugno 2020 a valere sulle domande 2019; tutto ciò creerà una situazione complessa, dal momento che la Puglia ha sempre pagato oltre il termine, e il mancato rispetto comporterà inoltre il rischio di possibili sanzioni. Anche per le misure previste per le aree infette da Xylella ad oggi non è stato spero un euro”, continua Agrinsieme Puglia.
“Abbiamo apprezzato l’onestà intellettuale dell’esposizione e dei dati rappresentati, ma riteniamo la situazione molto grave, con il rischio concreto e molto probabile del disimpegno. Alla luce di quanto sopra esposto, è a nostro avviso fondamentale convocare con urgenza un incontro di partenariato, sulla base di una serie di richieste già avanzate dal coordinamento, e presentare quanto prima alla Commissione UE un dettagliato rapporto nel quale venga descritta la situazione attuale, così da poter accedere alle procedure di sospensiva del disimpegno previsto dalla regolamentazione. Non c’è più tempo e non ci sono più alibi”, conclude Agrinsieme Puglia.
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