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Maltempo, Confagricoltura: “Danni per 500 milioni soltanto per il settore agricolo”. Colpita anche la Puglia e il settore olivicolo

Se il maltempo continua, i danni potrebbero superare 500 milioni di euro soltanto per il settore primario. Lo afferma Confagricoltura, che traccia la mappa della situazione a seguito del protrarsi del maltempo su gran parte dell’Italia, evidenziando le specifiche criticità dei territori segnalate dai tecnici dell’organizzazione al lavoro in queste ore.

Il quadro dei danni per il settore primario è lungo e variegato e mette in evidenza ancora una volta la fragilità del territorio e l’urgenza di intervenire con adeguate misure di prevenzione, oltre che di emergenza.

Al Nord, in Piemonte, la prima neve caduta sulle piante ancora con fogliame verde, in particolare in provincia di Cuneo e nella zona dell’Appennino ligure della provincia di Alessandria, ha piegato gli alberi di nocciolo, castagno e dei vivai, in particolare di pioppi.

In Piemonte e Lombardia alcune produzioni sono ancora da raccogliere, come nel caso di mais, soia, riso; ci sono poi gravi problemi dovuti alle mancate o ritardate semine dei cereali autunno vernini, erba medica e cover da utilizzare come sovescio.

Inoltre, il prossimo 1° dicembre si dovranno sospendere obbligatoriamente per due mesi gli spandimenti di reflui zootecnici e digestati, con gravi ripercussioni sulla capacità di stoccaggio delle aziende zootecniche.

Confagricoltura, a riguardo, sollecita un intervento urgente, a carattere straordinario, volto a permettere l’utilizzazione agronomica anche nei mesi di dicembre e gennaio, prevedendo specifici periodi in relazione all’andamento climatico.

Oltre a Venezia, il Veneto Orientale e le aree montane sono in grande difficoltà. E’ allarme esondazioni, con molti bacini idrografici costantemente monitorati. Ma c’è l’allerta anche per corsi minori che sono tracimati invadendo strade e campi. Elevato il rischio frane in molte aree.

Situazione molto difficile in Trentino Alto Adige per la neve copiosa e le piogge abbondanti. I terreni sono talmente imbevuti d’acqua che è impossibile entrare nei campi con i trattori per la raccolta delle mele tardive. Si registrano frane, smottamenti, crolli di muretti a secco, strade poderali interrotte. Problemi notevoli anche per le stalle. In provincia di Bolzano ci sono Masi isolati da mercoledì scorso, senza energia elettrica e impossibilitati ad effettuare la consegna del latte che viene irrimediabilmente perso.

In Liguria da ottobre è maltempo continuo: ci sono perdite di raccolto in pieno campo, frane e smottamenti nell’entroterra di Genova, Chiavari e Sestri Levante, oltre che nei territori confinanti con l’Ovadese. A Sanremo smottamenti a effetto domino hanno distrutto le serre e gli impianti di alcune aziende.

Ingenti i danni in Toscana, in particolare in Maremma. Secondo Confagricoltura Grosseto, tra terreni allagati e strutture andate perdute o rovinate, la stima potrebbe essere di diversi milioni di euro. La Regione ha già chiesto lo stato di calamità.

In Emilia Romagna si vive in una situazione di allerta continua da 48 ore: esondazioni si sono verificate a Bologna; un argine di un canale della bonifica nella Bassa Modenese non ha tenuto, allagando le campagne. E le previsioni di ulteriori piogge aggravano la situazione.

Danni nel Lazio, in particolare sulla zona costiera e su Roma. Si sono registrati bombe d’acqua, trombe d’aria, vento forte che hanno provocato esondazioni del Tevere e dei corsi fluviali, allagamenti dei campi, danni alle infrastrutture agricole, cadute di alberi. Da più parti si è sollecitata la richiesta dello stato di calamità naturale. Compromesse le semine già effettuate.

Nella capitale, proprio la caduta degli alberi ha evidenziato l’urgenza di una manutenzione del verde che non è solo di tipo estetico, ma strutturale, e che ad avviso di Confagricoltura va sostenuto con adeguate misure.

In Campania bombe d’acqua e allagamenti con danni alle coltivazioni ortive in piano campo e la fienagione, in particolare nel Basso Volturno e il Casertano.

In Puglia l’olivicoltura ha subito danni rilevanti per le raffiche di vento, con perdite di olive in raccolta e anche problemi per le nuove piante anti-Xylella. La situazione è stata aggravata da nubifragi e trombe d’aria.

In Basilicata, infine, è stato chiesto lo stato di calamità naturale per i gravissimi danni dovute alle esondazioni dei fiumi e dei torrenti che hanno devastato città e campagne.

Sul fronte politico, intanto, Confagricoltura ha accolto con favore le dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, in merito alla proposta di collaborazione avanzata alle Regioni maggiormente colpite per dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica e attivare eventuali strumenti del Fondo di solidarietà nazionale, “a partire dalla sospensione delle rate dei mutui e dei contributi previdenziali per le imprese agricole”.

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