“Il progetto di rilancio dell’Unione europea non sarebbe credibile con un bilancio pluriennale limitato a poco più’ dell’1% del prodotto interno lordo degli Stati membri. Anche l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 sarebbe rimesso, di fatto, in discussione”.
Lo dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista della riunione del Consiglio europeo, in programma il 20 febbraio. Nell’occasione, i capi di Stato e di governo proveranno a raggiungere un accordo sul quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027, sulla base di una proposta di compromesso del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che prevede una dotazione complessiva pari all’1,074% del PIL della UE a 27 Stati membri e tagli alle spese agricole nell’ordine del 14%.
“L’agricoltura italiana ed europea possono consolidare e migliorare gli attuali livelli di produzione per il mercato interno e per l’esportazione verso i Paesi terzi – ha sottolineato Giansanti – riducendo il ricorso ai fitofarmaci e la pressione sulle risorse naturali. Però, sono necessarie risorse finanziarie adeguate, da destinare alle imprese per la competitività, gli investimenti e le innovazioni”.
“Siamo perciò d’accordo con la posizione critica già espressa dal Parlamento europeo sulla proposta di compromesso trasmessa agli Stati membri. Alla luce dei contatti svolti nei giorni scorsi, riteniamo che sarà negativa anche la reazione del governo italiano” ha puntualizzato il presidente di Confagricoltura.
I temi legati alle prospettive finanziarie, al rilancio degli investimenti e al “Patto Verde per l’Europa” sono stati al centro di un incontro tra il commissario Gentiloni e Giansanti, che si è svolto nei giorni scorsi a Bruxelles.
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