In trent’anni si è perso il 20% della superficie agricola utilizzata (SAU) per l’espansione delle città e delle infrastrutture, per il degrado delle aree periurbane e per l’abbandono dei territori collinari e montani. Lo ha ricordato Confagricoltura in occasione della Giornata Mondiale del Suolo di domani 5 dicembre, indetta dalle Nazioni Unite.
Il problema è acuito dalla combinazione del degrado del suolo, dell’erosione e dei cambiamenti climatici che ridurrà i raccolti globali fino al 50% in alcune aree del Paese, se non si interverrà con determinazione. Senza dimenticare il 21% della superficie a rischio di desertificazione, di cui il 41% al Mezzogiorno.
Il tema di quest’anno della Giornata del Suolo – “Mantieni vivo il suolo, proteggi la biodiversità del suolo” – pone in evidenza l’importanza della bioeconomia, della biodiversità e delle misure da intraprendere, a livello nazionale ed europeo, per contribuire alla rigenerazione dei terreni.
Il suolo – ha osservato Confagricoltura – è una risorsa preziosa di fatto non rinnovabile. Meno superfici dedicate all’agricoltura si traducono in meno fertilità dei terreni e in meno cibo; tutto ciò a fronte di una popolazione mondiale in aumento che richiede, al contrario, maggiori derrate alimentari.
La Giornata del Suolo – ha concluso Confagricoltura – deve essere l’occasione per acquisire consapevolezza del ruolo chiave che svolge l’impresa agricola sana, vitale e produttiva, nella gestione del terreno in un contesto pesantemente influenzato dall’urbanizzazione e dai cambiamenti climatici. Green Deal, Farm to Fork, la futura Pac, le politiche di coesione, il nuovo programma nazionale della ricerca, ma soprattutto il Recovery plan, sono le grandi opportunità da cogliere per salvaguardare e vitalizzare la risorsa suolo.
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