Calamità naturali sempre più frequenti e stagioni impazzite sono gli effetti più evidenti del cambiamento climatico, con innegabili danni anche al settore agricolo. D’altro canto le scelte politiche, che spesso non hanno valorizzato aspetti come il verde che ci circonda, interferiscono fortemente sull’ambiente e sulla salute del pianeta e su quella delle persone. Confagricoltura e Assoverde si sono impegnate per contribuire a invertire questo trend dando vita alla prima edizione del Libro Bianco del Verde.
La pubblicazione, oltre ad essere un importante contributo al “green new deal”, contiene proposte e idee concrete e indispensabili per realizzare nuovi modelli di pianificazione, progettazione, gestione, cura e manutenzione del verde.
“Il valore degli alberi e degli spazi verdi è fondamentale per la salute dell’ambiente, delle persone e della fauna ed è un importante volano dell’economia. Con quest’opera prima siamo orgogliosi di presentare un vero e proprio manifesto capace di guidare lo sviluppo futuro delle nostre città e determinare il loro avvenire sostenibile. Il percorso che abbiamo scelto d’intraprendere è anche un contributo alla strategia europea sulla biodiversità nell’ambito del Green Deal, nel quale l’agricoltura è fondamentale per affrontare questioni decisive per lo sviluppo e l’ambiente. Inverdimento urbano e agro forestazione, con la creazione di infrastrutture verdi metteranno in comunicazione aree urbane, periurbane e rurali, per offrire molteplici benefici alla biodiversità, alle persone e al clima”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, spiegando i contenuti del Libro Bianco del Verde.
Le parole chiave che hanno guidato Confagricoltura e Assoverde in questo ambizioso progetto sono state: salute, ambiente, lavoro e cultura. Seguendo questi obiettivi le due associazioni hanno realizzato una rete costruttiva e sinergica tra Istituzioni, tecnici delle Amministrazioni, Università ed enti di ricerca, associazioni e rappresentanze di categoria, imprese e professionisti che operano nel settore del verde. Le proposte e le soluzioni concrete contenute in questo primo Libro Bianco del Verde sono tutte interamente misurabili in termini di valore, efficacia e condizioni di fattibilità.
“L’idea del ‘Libro Bianco del Verde’ nasce proprio dalla voglia di accettare una nuova sfida. Una sfida che vuole, attraverso la partecipazione di tutti, promuovere un nuovo approccio per contribuire a far crescere la professionalità̀, il mercato, le sue norme e regole e – cosa forse ancora più̀ rilevante – rimettere al centro la cura dei nostri alberi, dei nostri giardini, con la consapevolezza che, così facendo, si salvaguarda la ‘salute’, quella di tutti. Penso che sia arrivato il tempo del coraggio. Il tempo in cui il lavoro del giardiniere, la cura del verde e dell’ambiente debbano essere riportati dove dovrebbero stare, al centro di politiche che si occupino della salute, della bellezza, dell’integrità, del delicato e complicato equilibrio della biodiversità”. Così Rosi Sgaravatti, presidente di Assoverde, ha spiegato le motivazioni che hanno spinto le associazioni a farsi portavoce della rinascita del green italiano.
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