“Chiediamo al governo di fare un ulteriore sforzo per abolire le tasse sulla plastica e sullo zucchero inserite nella Legge di bilancio, le cosiddette plastic tax e sugar tax, poiché si tratta di misure che rischiano di impattare fortemente sul sistema agroalimentare nazionale, andando a creare un pesante danno economico alle imprese che operano nel comparto e bloccando lo sviluppo di intere filiere, con inevitabili ricadute sulla tenuta occupazionale; ribadiamo pertanto le nostre perplessità per ulteriori strette sulla tassazione che rischiano di avere come unico risultato l’ulteriore aggravamento della situazione dei produttori agricoli”. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, in merito al dibattito di queste ore sulle due tasse presenti nella manovra finanziaria.
“La tassa sulla plastica rischia di pesare in maniera esclusiva sulle migliaia di aziende che sono obbligate a usare plastica per imballaggi e confezioni porzionate, in ottemperanza a precise normative comunitarie per la vendita di prodotti alimentari; tassare le sole aziende italiane, inoltre, indebolisce la competitività delle nostre imprese rispetto a quelle non italiane e non colpite dalla stessa tassazione”, fa notare il Coordinamento, spiegando di essere pronto a rafforzare il proprio impegno a ridurre l’uso della plastica, andando al contempo a incrementare l’impiego di alternative compostabili.
“Un ragionamento simile si può mettere in campo per quanto riguarda la tassa sullo zucchero, che rischia di dare il colpo di grazia al comparto saccarifero nazionale, già pesantemente danneggiato dalla liberalizzazione delle quote che ha contribuito alla decimazione del numero di imprese e di zuccherifici”, aggiunge Agrinsieme, secondo cui è invece necessario orientare il dibattito verso l’individuazione di misure che siano adeguate ed effettivamente funzionali al raggiungimento dell’obiettivo di garantire la salvaguardia della salute e del benessere.
“La sugar tax, inoltre, andrebbe a ripercuotersi direttamente sulla filiera dei succhi di frutta italiani, partendo ad esempio dalla produzione di arance italiane per le aranciate, e aprirebbe la strada al nutriscore, ovvero la cosiddetta etichetta al semaforo, nell’ottica di una semplificazione estrema dei prodotti alimentari, suddivisi in colori e categorie in base ai nutrienti che contengono”, conclude Agrinsieme.
Commenta