“Ribadiamo la necessità di avere ulteriori risposte dalle istituzioni, con particolare riferimento all’Unione Europea, al Governo e alla Regione Puglia, per far fronte all’emergenza causata dalla Xylella, che ha causato danni stimati in oltre 1 miliardo di euro”. Così Agrinsieme Puglia, il coordinamento che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, dopo l’odierno incontro con l’assessore regionale all’agricoltura Leonardo Di Gioia.
“Ad oggi, infatti, abbiamo oltre 10 milioni di piante infette, cifra che moltiplicata per un costo di abbattimento e reimpianto pari a circa 150 euro ad albero, dà un’idea della gravità dei danni causati all’olivicoltura della Regione Puglia e palesa l’insufficienza delle risorse finora stanziate”, precisa il coordinamento. “Dopo le prime parziali misure contenute nel D.L. emergenze, chiediamo maggiori risorse che permettano agli agricoltori di coprire i danni causati dall’epidemia, attraverso un piano di durata pluriennale che consenta di affrontare anche la questione degli abbattimenti e dei reimpianti; servono, poi, una vera semplificazione burocratica per avviare gli stessi abbattimenti e reimpianti, lo stanziamento di nuove risorse del PSR da destinare alla ricerca e ai reimpianti e l’attivazione di tutte le pratiche previste nella zona cuscinetto anche nella zona infetta”, prosegue Agrinsieme Puglia.
“Chiediamo, inoltre, durante la fase di conversione in Legge del D.L. emergenze, una correzione per chiarire, fra l’altro, come le misure di abbattimento contenute nel provvedimento potranno portare a un effettivo snellimento delle procedure”. aggiunge il coordinamento. “Ricordiamo che stiamo parlando di un settore di vitale importanza per l’economia regionale e nazionale, che conta oltre 350mila imprese e rappresenta il 13,59% del totale delle aziende agricole italiane, per un valore della produzione di circa 4 miliardi di euro l’anno. A causa di questa emergenza, la produzione olivicola regionale è quasi azzerata e quella nazionale è ai minimi storici, con sensibili ripercussioni sulla redditività dei produttori”, conclude Agrinsieme Puglia.
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