“La prospettiva in assoluto più negativa per il settore agricolo italiano ed europeo sarebbe quella di un mancato accordo con il Regno Unito, con il conseguente ripristino dei dazi doganali e dei controlli alle frontiere dal 1° gennaio dell’anno venturo”.
Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in vista della riunione del Consiglio europeo che si terrà il 15 e 16 ottobre. Nell’occasione, i capi di Stato e di governo dell’Unione faranno il punto sul negoziato sulle future relazioni commerciali con il Regno Unito.
“Senza un accordo – sottolinea Giansanti – i mercati agricoli Ue sarebbero esposti a una grave condizione di instabilità, tenuto conto che oltre il 70% delle importazioni agroalimentari del Regno Unito arriva dagli Stati membri dell’Unione. I controlli penalizzerebbero, in particolare, i prodotti più deperibili. Il tempo è limitato, ma è ancora possibile raggiungere un’intesa fondata sull’assenza di contingenti e dazi doganali, in modo da consolidare gli attuali flussi commerciali bilaterali”.
“Sarà di fondamentale importanza – puntualizza il presidente di Confagricoltura – l’equivalenza delle regole in materia di criteri di produzione, sicurezza alimentare, protezione delle risorse naturali e benessere degli animali, anche nell’ottica dell’applicazione del Protocollo sulla Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord”. L’eventuale difformità, infatti, imporrebbe un rigoroso controllo sui prodotti in transito nell’Irlanda del Nord e destinati agli Stati membri, per non infrangere il corretto funzionamento del mercato unico europeo.
“Per l’Italia è anche essenziale il riconoscimento e la tutela dei prodotti a indicazione geografica protetta, che incidono per oltre il 30% sulle nostre esportazioni agroalimentari destinate al mercato britannico” – rileva Giansanti.
“Ci auguriamo che dal Consiglio europeo arrivi l’indicazione per una positiva conclusione delle trattative con il Regno Unito; tuttavia dobbiamo prepararci a tutti gli scenari. In caso di mancato accordo, dovrebbe partire dai capi di Stato e di governo l’invito ai ministri dell’agricoltura di attivare tutte le misure possibili, con finanziamenti adeguati, per reagire alla scontata instabilità dei mercati che andrebbe ad aggiungersi alle difficoltà determinate dalla pandemia”.
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