“Una decisione che può contribuire alla ricerca di una soluzione in grado di evitare un recesso senza accordi del Regno Unito dall’Unione europea”.
E’ la dichiarazione rilasciata dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sulla decisione formalizzata oggi dalla Corte Suprema del Regno Unito, che ha come effetto la ripresa immediata dei lavori parlamentari, a poco più di un mese dalla data del recesso fissata alle ore 23 del 31 ottobre prossimo.
“La decisione della Suprema Corte riguarda gli affari interni del Regno Unito, come ha sottolineato la Commissione Ue – ha proseguito Giansanti -. Resta però il fatto che l’intero mondo agricolo europeo senza eccezioni, agricoltori britannici compresi, segue ogni sviluppo della trattativa in corso. La richiesta è di scongiurare una ‘hard Brexit’, che avrebbe un pesantissimo e immediato impatto, in primo luogo, sugli scambi commerciali. Tanto più in una fase già critica in vista dei dazi aggiuntivi annunciati dagli Stati Uniti sui nostri prodotti “.
“Se necessario – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – dovrebbe esser presa in considerazione anche una nuova proroga della data di recesso. Occorre salvaguardare i consolidati flussi commerciali anche dopo la Brexit”.
Confagricoltura ricorda che il Regno Unito importa ogni anno prodotti agroalimentari per un valore di circa 56 miliardi di euro. Oltre il 70% dei prodotti arriva dagli Stati membri della Ue.
Le vendite del “Made in Italy” agroalimentare sul mercato britannico ammontano a 3,4 miliardi di euro e nel periodo 2001-2017 sono aumentate del 40 per cento. Per il Prosecco, in particolare, il Regno Unito è il primo mercato di sbocco su scala mondiale.
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