Luci ed ombre per il Dl energia. Confagricoltura apprezza gli importanti interventi sulla semplificazione e sulle risorse per l’ulteriore sviluppo delle rinnovabili, richiesti proprio dall’Organizzazione degli imprenditori agricoli, e l’eliminazione del pagamento della commissione di garanzia per le operazioni di finanziamento alle imprese con problemi di liquidità per l’aumento dei prezzi per l’energia. Purtroppo, però, non si interviene in modo efficace sulla compensazione del caro bollette per le imprese agricole.
Il Dl prevede, ricorda Confagricoltura, semplificazioni per gli impianti tra 50 kW e 200 kW, con la presentazione del Modello unico, e sull’iter autorizzativo per gli impianti rinnovabili in aree idonee. L’installazione di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici e la realizzazione delle opere funzionali alla connessione alla rete elettrica sono considerate interventi di manutenzione ordinaria. Per promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili è previsto, per le imprese che effettuano investimenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, un credito d’imposta, nel limite di 145 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023.
Il Dl prevede la riammissione al sistema di incentivazione di ulteriori tipologie di impianti solari fotovoltaici collocati a terra in aree agricole che rispettano alcune condizioni ed in particolare non occupano più del 10% della superfice agricola aziendale. Si agevola così – sottolinea Confagricoltura – l’inserimento del fotovoltaico in aree agricole, con particolare riferimento all’agrovoltaico, dando la possibilità di scegliere la migliore configurazione in relazione alle specifiche situazioni territoriali ed aziendali.
Confagricoltura è soddisfatta dell’importanza, sottolineata del Dl, che rappresentano le imprese agricole per contribuire ad aumentare la produzione di energia rinnovabile, anche con l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui fabbricati produttivi. Il contributo dell’agricoltura è fondamentale nel percorso che dovrà portare il nostro Paese a raggiungere gli obiettivi sulle rinnovabili e in particolare sulla produzione di energia elettrica rinnovabile, per il 2030.
Non sono purtroppo risolutivi gli interventi previsti sui costi energetici. La conferma dell’annullamento degli oneri di sistema non è sufficiente a compensare gli extra costi per l’energia, che insieme al forte aumento delle materie prime, hanno messo in ginocchio le aziende agricole. Si è persa l’occasione di agire in modo efficace – conclude Confagricoltura – sulla compensazione dei costi energetici delle imprese agricole in settori strategici come il florovivaismo, l’acquacoltura e gli allevamenti.
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