Una fattoria che diventa luogo di formazione, attività agricole come strumenti di terapia, un vivaio dove i ragazzi riscoprono il dialogo. Sono questi gli obiettivi dei tre progetti premiati dalla sesta edizione di “Coltiviamo agricoltura sociale”, realizzati da aziende che hanno saputo fare scelte imprenditoriali coraggiose nonostante il momento storico difficile che anche il settore primario sta vivendo.
I tre premi da 40.000 euro messi in palio dal bando 2021 sono andati a: Grow Up-Impresa Sociale Agricola di Torino; alla Cooperativa Sociale l’Orto Magico di Roma; e all’Azienda Florovivaistica Bearesi Guido di Monticelli D’Ongina (Piacenza). Il bando è realizzato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, con l’obiettivo di sostenere il capitale umano con attenzione alla persona, accompagnando lo sviluppo di attività imprenditoriali, coniugando sostenibilità e innovazione.
Il tratto distintivo è una visione del mondo legata alla diversità e all’integrazione, l’amore per la terra che diventa luogo in cui persone, processi sociali, culturali e produttivi si incontrano. “Questo riconoscimento dimostra anche oggi come l’agricoltura sia ‘poliedrica’, un modello di sostenibilità da seguire – sottolinea il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. L’agricoltura sociale è un’occasione di rinascita, di riscatto anche per le fasce più deboli. Il lavoro restituisce dignità alle persone, è un elemento essenziale di integrazione nella società civile e l’agricoltura apre le sue porte anche a questa opportunità”.
Oltre 3.500 aziende agricole, 38.000 addetti, quasi 300 milioni di fatturato sono i numeri dell’agricoltura sociale in Italia, diventato oggi un vero e proprio welfare verde che offre supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più fragili.
“Con questa edizione di ‘Coltiviamo agricoltura sociale’ – commenta Angelo Santori, Presidente della Senior L’Età della Saggezza Onlus – le risorse stanziate in sei anni raggiungono quota 720mila euro. È un traguardo importante che ci rende profondamente orgogliosi. Ricordare quanto l’agricoltura sia utile per accompagnare le persone svantaggiate attraverso percorsi di reinserimento nella vita sociale è il compito che perseguiamo con convinzione dal primo anno del bando”.
“Sosteniamo da sempre, come assicuratori, il mondo agricolo italiano e la partnership con Confagricoltura ci permette di avere una visione condivisa, che coniuga sostenibilità, tradizione e innovazione, sempre mettendo al centro le persone – dichiara Luca Filippone, Direttore Generale di Reale Mutua -. L’attenzione all’ambiente, la tutela della salute, l’inclusione socioeconomica, sono le strategie delle nostre due realtà, che insieme intendono valorizzare iniziative che premiano comportamenti virtuosi, favorendo la creazione di ecosistemi valoriali ed efficaci, strumenti essenziali nel rispondere alle grandi sfide globali presenti e future”.
LE STORIE E I PROGETTI DELLE AZIENDE VINCITRICI
1. Grow Up, Impresa Sociale Agricola di Torino, ha vinto con il progetto omonimo “Grow Up”
Una storica cascina di origine seicentesca immersa nella cintura verde di Torino. Un’innovativa tecnica di agricoltura urbana: l’acquaponica con cui i pesci sono allevati in sinergia con l’orticoltura biologica. Una rete di organizzazioni sociali impegnate da anni nel territorio, con un team di giovani agricoltori entusiasti ‘imprenditori sociali’. Questi gli ingredienti di “Grow Up”, un progetto di fattoria didattica e sociale che anima uno dei polmoni verdi della periferia industriale di Torino, Mirafiori Sud. Grow Up produce e commercializza prodotti biologici, rispetta l’ambiente, anima la comunità̀ locale e offre occasioni di inserimento lavorativo e integrazione a ragazzi emarginati. Il progetto riceve il premio per la sua capacità di disegnare percorsi innovativi di welfare in un’area periferica di una grande città.
Altre notizie: https://www.coltiviamoagricolturasociale.it/progetti/grow-up/
2. Cooperativa Sociale L’Orto Magico di Roma ha vinto con il progetto “AS.IN.O.”
La Cooperativa, situata nel Parco della Marcigliana a Roma, accoglie disabili fra i 18 e i 35 anni per il potenziamento dei servizi socioeducativi e delle terapie psicologiche delle persone fragili anche attraverso l’ausilio dell’informatica. Ai ragazzi è affidata la gestione di un orto in tutte le fasi produttive. Il progetto AS.IN.O. sintetizza il concetto stesso dell’acronimo ASsistente INformatico per Orticoltura e riceve il premio per l’innovatività della proposta, basata sulla ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche a supporto dei processi di riabilitazione. Alla sperimentazione di questo modello seguirà la diffusione su larga scala.
Chiarezza e completezza nel promuovere azioni finalizzate a creare situazioni di sinergie tra persone disabili, famiglie, agricoltura sociale e tecnologie sono state determinanti nella selezione, così come la potenziale ricaduta nel comparto agricolo e nella società in termini di promozione e diffusione di tecnologie amichevoli e di supporto a iniziative di cura e solidarietà.
Altre notizie:
www.ortomagico.net https://www.coltiviamoagricolturasociale.it/progetti/as-in-o/
3. Azienda Agricola Florovivaistica Bearesi Guido, in provincia di Piacenza, ha vinto con il progetto “Il testamento dell’ortolano”
A indirizzo florovivaistico, l’azienda del Piacentino è un esempio di scambio generazionale tra gli anziani dell’isola fluviale Serafini e i giovani under 35. Gli anziani trasmettono il proprio sapere e la propria esperienza ai giovani in situazione di disagio, con la socializzazione, nonché attraverso la cura dell’orto, che favorisce l’avvicinamento dei giovani all’agricoltura e un impiego lavorativo. Il progetto “Il testamento dell’ortolano” riceve il premio per l’impegno diretto alla tutela dei valori identitari e culturali del luogo, volto a sviluppare l’attività orticola come pratica formativa per i giovani in situazione di disagio sociale che potranno offrire un servizio socioassistenziale agli anziani dediti all’autoproduzione mediante l’orto di casa.
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