Tra le iniziative del Governo e del Parlamento per far ripartire la crescita del Paese chiediamo che nelle azioni per promuovere i lavori pubblici e le infrastrutture in genere ci sia adeguato spazio per la realizzazione di opere a verde pubblico e privato.
E’ questa la richiesta di Confagricoltura, affinché riqualificazioni urbane, edilizia pubblica e privata, strade e autostrade siano completate da aree verdi, giardini e ogni altra adeguata realizzazione.
“E’ in discussione la ripresa anticipata delle attività dell’edilizia – precisa il presidente della Federazione florovivaismo di Confagricoltura, Francesco Mati – ed è auspicabile che si consenta, nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus, di far ripartire anche le imprese che progettano e realizzano opere a verde”.
Per questo motivo Confagricoltura, insieme ad Assoverde e all’Associazione Italiana Giardinieri Professionisti, ha chiesto al Governo di riattivare quanto prima tale attività, che dal 10 aprile era stata consentita, accogliendo sempre una richiesta di Palazzo Della Valle, ma soltanto per i lavori di cura e manutenzione.
“Far ripartire completamente la filiera della realizzazione delle aree a verde, – aggiunge Mati – oltre che un concreto incentivo al comparto, sarebbe soprattutto un efficace provvedimento utile a mitigare gli inquinanti e migliorare la qualità dell’aria, e di conseguenza degli standard di vita”.
“Rinnovare alberature urbane esaurite, recuperare il verde pubblico di pertinenza di scuole, ospedali, aree industriali e periferie sono alcuni esempi di opere che vanno promosse rimodulando anche gli incentivi già esistenti, come il “bonus verde”, che Confagricoltura ha chiesto di migliorare significativamente in occasione della discussione del DL ‘CuraItalia’. Si stanno varando altri interventi legislativi – conclude Mati – e questa opportunità non va trascurata”.
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