E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 264 del 14 ottobre 2021, il D.M. 30 luglio 2021 che attiva presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il Fondo per gli investimenti innovativi delle imprese agricole, destinato a favorire la realizzazione, da parte delle imprese che determinano il reddito agrario ai sensi dell’art. 32-TUIR, di investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali allo svolgimento dell’attività.
Chi sono i beneficiari dell’incentivo
L’incentivo è riconosciuto a favore delle imprese agricole attive nel settore della produzione agricola primaria, della trasformazione di prodotti agricoli e della commercializzazione di prodotti agricoli.
La misura del contributo
Il contributo a fondo perduto è riconosciuto, nei limiti di quanto previsto dall’art. 17, Regolamento ABER, nella misura del 30% delle spese ammissibili, elevata al 40% nel caso di investimenti relativi all’acquisto di beni strumentali, materiali e immateriali, di cui agli allegati A e B, Legge n. 232/2016.
L’agevolazione è riconosciuta nel limite massimo di 20.000 euro per ciascun soggetto beneficiario. Il contributo a fondo perduto è assegnato entro i limiti delle disponibilità finanziarie pari a 5 milioni di euro. L’avvenuto esaurimento delle risorse finanziarie disponibili sarà comunicato con un apposito avviso pubblicato sul sito internet del Ministero dello Sviluppo Economico (qualora si rendano successivamente disponibili ulteriori risorse, è prevista la riapertura dei termini di presentazione delle domande).
Per quali investimenti è prevista l’agevolazione
Gli investimenti devono riguardare beni strumentali allo svolgimento dell’attività di impresa, nuovi di fabbrica e caratterizzati da autonomia funzionale, fatti salvi i beni strumentali che integrano, con nuovi moduli, l’impianto o il macchinario preesistente, introducendo una nuova funzionalità nell’ambito del ciclo produttivo dell’impresa.
I beni agevolati devono essere mantenuti per almeno tre anni dalla data di erogazione del saldo del contributo o, se successiva, dalla data di installazione dell’ultimo bene agevolato, nel territorio della Regione in cui è ubicata la sede legale o l’unità locale agevolata.
Le spese ammissibili, non possono essere complessivamente d’importo inferiore a 5.000 euro.
La concessione del contributo avviene sulla base di una procedura valutativa a sportello.
I termini di presentazione delle domande di agevolazione saranno definiti da un apposito Provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il contributo da 20.000 euro del MISE è cumulabile con il credito d’imposta 4.0 al 50% ?
Salve, per informazioni tecniche deve contattare i nostri uffici preposti.
Grazie