Nei giorni scorsi ci sono stati controlli negli agriturismi della Murgia che hanno portato a 6 denunce e sanzioni per 100mila euro . Un’operazione condotta dai carabinieri forestali del reparto Parco nazionale Alta Murgia di Altamura. “L’individuazione di attività che non effettuano le giuste cautele è di giovamento dell’intero settore”, afferma l’associazione Agriturist.
Per oltre 8 mesi i “Forestali”, diretti dal Maggiore Giuliano Palomba, sono stati impegnati in verifiche ed accertamenti, d’intesa con l’Ente Parco dell’Alta Murgia, condotti presso le aziende agrituristiche dislocate su tutta l’Alta Murgia al fine di tutelare il consumatore e i prodotti tipici del territorio. Sotto osservazione il rispetto delle disposizioni della legge regionale n. 42 del 2013 che regola in maniera precisa e puntuale l’intero settore agrituristico.
Le verifiche hanno interessato il possesso dei titoli abilitativi all’esercizio dell’attività, che è bene ricordare, ha carattere di specificità con iscrizione in un albo dedicato e con vincoli tassativi legati appunto al territorio come quello di vendere e somministrare prodotti coltivati nell’azienda stessa o provenienti da aziende limitrofe. A controllo anche l’idoneità sanitaria dei locali di somministrazione, vendita e ristorazione, il rispetto dei posti di ricettività assegnati e le autorizzazioni edilizie e di conformità urbanistica e paesaggistica.
L’associazione Agriturist, nelle persone del suo presidente Regionale, Giovanni Scianatic,o titolare dell’agriturismo Lama San Giorgio e del presidente provinciale, avvocato Michelangelo De Benedittis, titolare dell’agriturismo Masseria Torre di Nebbia, esprimono apprezzamento per l’attività di controllo svolta dai carabinieri del corpo forestale dello Stato. “Non vi è dubbio che l’individuazione di attività che non effettuano le giuste cautele nell’erogazione degli alimenti, violando la normativa in tema di tutela sanitaria e dell’igiene alimentare, è di giovamento dell’intero settore degli agriturismi in quanto opera un necessario distinguo tra operatori seri e chi invece pur di lucrare maggiori profitti pone a rischio la salute degli ospiti. Degna di rilievo e di piena condivisione è la conclusione del comunicato stampa del Corpo Forestale ove si afferma che il “settore rappresenta un valore aggiunto sul territorio, cardine di un’economia sostenibile e che tranne sporadici casi, prontamente sanzionati, è risultato sano muovendosi positivamente”.
Gli agriturismi, infatti, sopratutto nel Parco dell’Alta Murgia, costituiscono una presenza costante sul territorio garantendo ospitalità con passione e impegno superando notevoli difficoltà. Con la crisi degli allevamenti gli agriturismi costituiscono l’unica forma di attività delle vecchie masserie che diversamente sarebbero in completo disuso ed abbandono.
Agriturist è la prima associazione agrituristica in Italia, costituita da Confagricoltura nel 1965. Attualmente associa circa 5.000 aziende agricole che svolgono o intendono svolgere attività agrituristica, assistendole sotto il profilo normativo, organizzativo e promozionale. Un sistema informativo “on-line” diffonde in tempo reale notizie ed aggiornamenti sui principali aspetti della gestione agrituristica.
L’associazione auspica che con il Parco dell’Alta Murgia nella persona del suo presidente Cesare Troia con il quale vi sono costanti rapporti e con gli stessi Carabinieri Forestali ,guidati dal Comandante Giuliano Palomba, possano intraprendersi attività di confronto sulle tematiche oggetto di controllo al fine di prevenire cattive prassi migliorando cosi’ l’offerta agrituristica.
Anche il presidente vicario del Parco nazionale alta Murgia, Cesare Troia, commenta i risultati della campagna di controlli eseguita dai Carabinieri Forestali, d’intesa con l’Ente Parco, su ottanta aziende agrituristiche dislocate su tutto il territorio al fine di tutelare il consumatore e i prodotti tipici della Murgia.
“I controlli che sono stati operati dai carabinieri forestali e che hanno interessato l’intero settore agrituristico su tutta l’Alta Murgia, non possono che rappresentare un ulteriore elemento di trasparenza ed eticità oltre che di sostenibilità con i quali il Parco Nazionale e l’intero Consiglio Direttivo sono impegnati. Dopo anni, e grazie a questi controlli, oggi il Parco può assurgere a dichiararsi “Ente certificato”, avendo gli stessi garantito il rispetto delle normative vigenti. I controlli hanno operato soprattutto in favore dei consumatori e dei gestori onesti – aggiunge Troia – pertanto oggi chiunque è ospite nel nostro territorio è garantito sotto ogni profilo qualitativo, non solo ambientale, ma, anche etico ed enogastronomico. L’attività ha comunque rilevato, tranne sporadici casi, che il tessuto economico ed imprenditoriale del territorio murgiano, è risultato sano. Questo è sicuramente un valore aggiunto al nostro territorio, grazie agli imprenditori che con onestà operano nel settore e a cui il Parco non farà mancare il sostegno dovuto”.
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