“L’olivicoltura siamo noi” è il convegno promosso da Confagricoltura, a Roma a Palazzo Della Valle, il 26 giugno (con registrazione e apertura lavori alle ore 14.30). Titolo significativo che vuole sottolineare la profonda vocazione olivicola-olearia del Paese e del made in Italy; di più, l’extravergine è l’alimento centrale ed il simbolo di quella dieta mediterranea sempre più apprezzata a livello mondiale. Un momento di riflessione convegnistica sul finire di un’annata drammatica in termini produttivi, all’indomani di un decreto emergenze che finalmente dà il via alla ricostruzione del sistema olivicolo salentino distrutto dalla Xylella.
Nell’incontro i relatori di Mipaaft, Rabobank, Ismea ed Università di Bari svolgeranno un’analisi a tutto tondo sul comparto, sulle politiche di settore, sulle prospettive future e sugli scenari internazionali. L’introduzione sarà del presidente della Federazione nazionale Olivicola di Confagricoltura Pantaleo Greco, con le conclusioni del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e del sottosegretario delle Politiche agricole Alessandra Pesce.
In Italia – rende noto Confagricoltura – il 63% dell’oliveto ha più di 50 anni ed il 49% ha una densità per ettaro minore di 140 piante. E’ necessario ristrutturare gli impianti, renderli più produttivi e rendere anche più economicamente sostenibile la gestione di un sistema colturale arboreo di per sé complesso. Mancano gli interventi strutturali capaci di rinnovare il sistema produttivo. Sono prevalenti impianti di tipo tradizionale ed è molto limitato l’accesso alla meccanizzazione.
I NUMERI DELL’OLIO ITALIANO
825 mila le aziende agricole
1,170 milioni di ettari
4.056 i frantoi attivi
175 mila tonnellate la produzione
549 mila le tonnellate importate
333 mila le tonnellate esportate
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