Il dibattito sul futuro della politica agricola comune (PAC) non può andare avanti come se niente fosse accaduto. La pandemia impone di rimettere al centro del dibattito la sicurezza alimentare dell’Unione europea. Le proposte che sono sul tavolo e gli orientamenti annunciati dalla Commissione non sono più attuali”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta così l’intervento di ieri alla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo del vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, che ha fatto il punto sull’avanzamento del “Patto Verde per l’Europa” e sulla comunicazione “Farm to Fork” che dovrebbe essere presentata entro la fine di maggio.
“L’intervento svolto da Timmermans lascia interdetti – sottolinea Giansanti -. Non ha fatto sostanziali riferimenti alle conseguenze dell’emergenza sanitaria che, secondo la stessa Commissione, può arrecare gravi distorsioni al mercato unico”.
“Il vice presidente della Commissione – prosegue Giansanti – si è soffermato sulla riduzione della chimica nei processi produttivi e sulla tutela della biodiversità. E’ mancato, però, qualsiasi riferimento alle imprese e alla competitività delle produzioni europee”.
“Siamo pronti a confrontarci su tutte le questioni poste dal vicepresidente della Commissione – aggiunge il presidente di Confagricoltura -. Nel sistema agricolo dell’Unione c’è posto per modelli diversi di agricoltura. Tuttavia, le vicende di questi giorni stanno a dimostrare che il punto di forza è costituito da un sistema di imprese efficienti, che producono per il mercato e ben integrate con le altre parti della filiera”.
“E’ nel nostro interesse – sottolinea il presidente Giansanti – far crescere ulteriormente la sostenibilità ambientale e la tutela delle risorse naturali. Al riguardo, le innovazioni tecnologiche sono in grado di assicurare un grande contributo”.
“Gli agricoltori hanno garantito la sicurezza alimentare – conclude Giansanti -. Dovrebbe essere chiaro a tutti che la funzione essenziale delle imprese è quella di produrre, per rispondere alle richieste e alle esigenze dei consumatori. Dal nostro punto di vista, la salvaguardia del potenziale produttivo dell’agricoltura europea è a tutti gli effetti una linea rossa insuperabile”.
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