“Se contassero solo le cifre e la qualità del nostro sistema di settore, non dovrebbero esserci grandi ostacoli alla nomina di un italiano quale prossimo commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale “. Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in occasione dell’incontro informale dei capi di Stato e di governo, in programma nella serata di oggi, a Bruxelles, nel corso del quale sarà avviato il processo di nomina dei vertici delle istituzioni dell’Unione. Le decisioni sono attese nella riunione del Consiglio europeo a giugno.
“Il percorso è ancora lungo – ha aggiunto Giansanti -. La nuova Commissione si insedierà l’1 novembre prossimo ma le trattative sono, di fatto, già iniziate e sarebbe utile indicare con chiarezza quelle che sono le aspettative dell’Italia. In alternativa a quello agricolo, si dovrebbe puntare su un portafoglio economico, perché è sul rilancio dell’economia, degli investimenti e dell’occupazione che si giocherà il futuro del progetto europeo. Va anche ricordato che la commissaria italiana uscente, Mogherini, riveste anche la carica di vicepresidente dell’Esecutivo di Bruxelles”.
Confagricoltura rimarca che, nonostante le riduzioni decise negli ultimi anni, le spese destinate all’agricoltura incidono per oltre il 30% sul bilancio complessivo dell’Unione. Inoltre, la prossima Commissione europea dovrà gestire il processo, già avviato, di riforma della politica agricola comune (PAC), per continuare a garantire la sicurezza alimentare e rafforzare il ruolo del settore ai fini della protezione e della conservazione delle risorse naturali.
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