Il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, in occasione della visita del premier Conte in Vietnam, commenta l’intesa che sarà firmata ufficialmente nel mese di giugno. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è in Vietnam per partecipare al terzo Forum economico tra Italia ed Asean, l’Associazione di libero scambio tra i Paesi del Sud Est asiatico.
Nell’occasione sarà fatto anche il punto sull’accordo di libero scambio tra Unione europea e Vietnam, siglato nell’ottobre 2018. Come emerso dall’ultima riunione del Consiglio Affari Esteri (Commercio) della UE, l’accordo dovrebbe essere ufficialmente firmato nel corrente mese di giugno.
“L’intesa con il Vietnam non è del tutto soddisfacente – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Per il riso, infatti, è stato fissato un contingente di importazioni agevolate sul mercato europeo di circa 80 mila tonnellate. Negli ultimi anni, i nostri risicoltori hanno già subito le pesanti conseguenze determinate dalle concessioni fatte a Myanmar e Cambogia. Tant’è che la Commissione ha ritenuto indispensabile ricorrere alla clausola di salvaguardia”.
“Occorre però riconoscere – prosegue Giansanti – che per altri settori si aprono interessanti opportunità su un mercato in forte accelerazione”.
Per i vini esportati dalla UE, ad esempio, evidenzia la Confagricoltura, è prevista la soppressione dei dazi nell’arco di sette anni dalla data di entrata in vigore dell’accordo bilaterale. Attualmente, i dazi ammontano al 50 per cento. Andrà quindi a ridursi lo svantaggio competitivo dei nostri vini rispetto alla concorrenza di quelli australiani e cileni. Per i prodotti del settore lattiero-caseario, l’eliminazione dei dazi sarà completata in cinque anni.
L’accordo con il Vietnam assicura anche la protezione di 169 indicazioni geografiche europee. “Si poteva fare di più – sottolinea Giansanti – ma è prevista la possibilità di ampliare la lista una volta entrata in vigore l’intesa”.
Confagricoltura ricorda che l’intesa UE-Vietnam prevede il rispetto delle norme fondamentali stabilite dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e degli accordi internazionali in materia ambientale, a partire dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
“Di fronte all’estendersi dei conflitti commerciali e del protezionismo – ha concluso Giansanti – le intese bilaterali sottoscritte dalla Commissione costituiscono l’unico strumento disponibile per l’ulteriore crescita delle esportazioni agroalimentari italiane”.
Per la parte commerciale, sulla base del parere emesso dalla Corte di Giustizia della UE nel maggio 2017, l’accordo con il Vietnam non richiede la ratifica da parte dei Parlamenti degli Stati membri.
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