E’ stato approvato il certificato sanitario per l’esportazione in Cina di carni suine congelatee sottoprodotti della macellazione di provenienza italiana ed è stata definita una prima lista di macelli italiani abilitati a esportare. Con questi atti delle autorità doganali cinesi (GACC) si dà concreta operatività al recente accordo tra Italia e Cina che favorisce l’esportazione di carne suina congelata italiana a Pechino.
“L’apertura del mercato cinese è un segnale positivo per il settore suinicolo ma anche per tutta la zootecnia italiana che abbiamo fortemente voluto e che giunge proprio nel momento in cui si va inasprendo la guerra commerciale tra Usa e Cina”, ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “E’ auspicabile ora – ha osservato il presidente della Federazione degli Allevamenti suini di Confagricoltura Claudio Canali – che venga varato rapidamente il certificato sanitario nazionale che permetterà di effettuare le prime spedizioni per la Cina”.
“Esprimiamo il nostro plauso all’attività del governo e, in particolare, dei ministri delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio e della Salute Giulia Grillo per il lungo negoziato avviato in occasione della visita in Italia del Presidente Xi Jinping che finalmente si concretizza – ha detto Canali -. E’ stata un’azione di sistema molto caldeggiata dalla nostra Organizzazione che apre nuovi mercati e nuovi sbocchi”.
L’export delle carni suine fresche e congelate italiane verso la Cina, al momento, ha un valore marginale (circa 105 mila euro nel 2018), realizzando solo lo 0,01% del miliardo di euro delle esportazioni europee complessive, di cui quasi l’80% sono concentrate in quattro Paesi della UE; c’è quindi, ad avviso di Confagricoltura, un potenziale ampio margine di crescita. “L’accordo italo-cinese sulla carne suina è ancor più importante – ha concluso il presidente di Confagricoltura Giansanti – per far avanzare gli altri dossier in discussione tra le parti, a cominciare da quello per l’export della carne bovina”.
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