Dal 1° marzo prossimo aumenterà del 100% la tassa sulle esportazioni di grano dalla Federazione Russa. Il prelievo – rileva Confagricoltura – passerà da 25 a 50 euro a tonnellata e resterà in vigore fino al 30 giugno, data di conclusione della campagna di commercializzazione.
Sempre dall’inizio di marzo, una tassa sarà introdotta anche sull’export di mais e orzo.
“Le autorità russe hanno dichiarato che la tassazione delle esportazioni di cereali punta a contenere l’aumento dei prezzi sul mercato interno” – rileva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
“Le decisioni prese a Mosca stanno a indicare la fragilità e le condizioni di profonda incertezza che continuano a caratterizzare i mercati mondiali a causa della pandemia. Nel 2020, secondo gli ultimi dati del WTO, il commercio internazionale ha subito una contrazione di circa l’8% rispetto all’anno precedente”.
“Le misure prese a livello europeo per contrastare la seconda ondata della pandemia e le nuove varianti del virus continuano a frenare i consumi alimentari extra-domestici”.
“In questo quadro – prosegue Giansanti – è assolutamente giustificata la proposta lanciata dalla Commissione europea di rivedere il quadro straordinario per la concessione degli aiuti di Stato alle attività produttive durante la pandemia, con l’estensione della durata fino al 31 dicembre prossimo e l’aumento dei massimali per azienda.
“La proposta della Commissione è stata trasmessa per consultazione agli Stati membri e va nella direzione che abbiamo sollecitato nei giorni scorsi” – evidenzia il presidente di Confagricoltura.
“Ci auguriamo, quindi, che venga accolta e varata in tempi brevi, per assicurare la possibilità di destinare alle imprese agricole i sostegni pubblici necessari al fine di continuare a garantire la produzione e i rifornimenti dei prodotti destinati all’alimentazione”.
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