Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in un’intervista di Andrea Ducci sul Corriere della Sera, definisce spiacevoli gli attacchi a Mediterranea, da parte di alcune associazioni, apparsi sui giornali in questi giorni. “Oggi più che mai il sistema dell’agrifood del Paese ha di fronte uno spazio di crescita importante sul mercato domestico e, soprattutto, internazionale – sottolinea Giansanti -. In questo contesto le divisioni non servono: dovremmo tutti lavorare per potenziare il sistema produttivo, valorizzando le nostre aziende. L’iniziativa con UnionFood incrementerà la crescita del nostro settore a beneficio, non solo delle multinazionali, ma di tutte le aziende fino alle più piccole”. Il presidente di Confagricoltura ringrazia quindi chi sta prendendo posizione sulla vicenda: “Il dibattito su Mediterranea non trova fondamento su logiche volte la bene del Paese. Io sono un agricoltore e il mio impegno è valorizzare il lavoro degli agricoltori”.
Per ciò che riguarda la recente rielezione alla guida dell’Organizzazione, alla vigilia dell’Assemblea estiva a Milano il 16 luglio, Giansanti traccia due diversi piani di intervento del suo mandato: “Il primo in Italia e l’altro in Europa. La priorità è rafforzare il sistema agricolo italiano, la nostra agricoltura registra un calo del numero di imprenditori, si aggiunga che sui prodotti agricoli ci sono state enormi tensioni inflattive e che è in corso una guerra geopolitica, che porta alcune aree del mondo ad avere rilevanti vantaggi. La Cina detiene metà delle scorte mondiali e può condizionare gli equilibri del mercato, mentre la Russia è ormai il più grande esportatore al mondo di cereali, con effetti sugli scambi, per esempio, del grano duro, da cui si ottiene la pasta”.
Al nuovo Parlamento UE, Giansanti chiede un decisivo cambio di passo, che non penalizzi il settore agricolo, e una politica agricola con budget che vadano oltre lo 0,6% del Pil europeo; un aumento degli stanziamenti per garantire un giusto reddito agli agricoltori e strumenti efficaci di protezione dei mercati, laddove esistono modelli e costi produttivi diversi. “Dovremo lavorare molto con la nuova Commissione sul tema delle barriere tariffarie e della reciprocità – sottolinea -. Noi abbiamo standard di certificazione estremamente elevati, non possiamo permetterci di favorire l’importazione di prodotti che non abbiamo i medesimi standard”.
In vista delle imminenti nomine dei Commissari UE: “Meritiamo un giusto riconoscimento nell’attribuzione delle deleghe della futura Commissione e una vicepresidenza significativa – conclude Giansanti – Servirà anche un commissario all’Agricoltura forte”.
Commenta