“Grandi preoccupazioni per l’attuale situazione idrica. L’agricoltura già comincia a risentire degli effetti della siccità, nel momento in cui è chiamata a far fronte alle attuali emergenze con l’aumento della produttività agricola. La tendenza negativa si registra sia sulle precipitazioni di pioggia e neve, sia sui dati dei livelli delle acque superficiali e sotterranee, con alcuni bacini, come quello del Po, che si trovano in un gravissimo stato di deficit”. Così Confagricoltura in occasione della giornata mondiale dell’Acqua (World Water Day), istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, quest’anno dedicata alle acque sotterranee.
“Nei prossimi anni – afferma L’Organizzazione degli imprenditori agricoli – l’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente la carenza idrica dell’Italia. Le falde acquifere profonde costituiscono una risorsa di qualità e fungono da riserva durante i periodi di siccità, soprattutto quando hanno una maggiore capacità. L’agricoltura è il settore che più risentirà della siccità, nonostante produca rispettando la risorsa idrica, che non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale, ma viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi.
Va ricordato che le acque sotterranee rappresentano un patrimonio inestimabile di risorse che garantiscono funzioni economiche ed ambientali, anche in relazione all’adattamento al mutamento climatico. E l’agricoltura, come nel caso delle risaie, svolge un ruolo fondamentale nel trattenere l’acqua e permettere il ravvenamento delle falde.
La portata del Po, rimarca Confagricoltura, è del 40% inferiore alla media stagionale, mentre quella degli affluenti è anche minore: -60%. A Ferrara i rilevamenti segnano valori prossimi alla prima soglia di allerta, mentre Piacenza è già in una condizione di “estrema siccità idrologica”. Ci sono stati 85 giorni senza piogge in Piemonte e si prevede tempo asciutto anche nelle prossime settimane. Questo è stato anche l’inverno più secco degli ultimi 9 anni per l’Emilia-Romagna, soprattutto nel Bolognese, Ferrarese e parte dell’Emilia occidentale, con danni rilevanti anche legati alla risalita dell’acqua salata che provoca notevoli problemi all’agricoltura. Preoccupazioni per la carenza d’acqua anche in Puglia.
Con le risorse idriche di superficie sempre più sfruttate per sostenere l’aumento delle popolazioni è sempre più evidente l’importanza delle acque sotterranee. Hanno bisogno però di un’attenta gestione. “Per questo – conclude Confagricoltura – occorre monitorarne costantemente i sistemi e i meccanismi di ricarica, che costituiranno la sfida principale per la gestione delle acque nel prossimo futuro”.
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