Il commissario europeo all’Agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan, a proposito del destino dell’autorità di gestione dei Psr ha chiarito durante un incontro in Campania di martedì scorso: “Le Regioni contano e continueranno ad avere la stessa autonomia, ma con il nuovo regolamento vi sarà solo più coordinamento”. Il commissario Ue all’Agricoltura, sul secondo pilastro, per il quale mancano ancora le norme transitorie per il passaggio dalla vecchia alla nuova programmazione, ha rassicurato: “La commissione ci sta lavorando e faremo in modo da renderle pubbliche al più presto”. Il rischio, in mancanza di tali norme, è l’interruzione delle erogazioni degli aiuti diretti sulla domanda unica.
Hogan, sui tagli al budget – da più parti lamentato – ha detto: “Bisogna considerare il peso che potrebbe avere la Brexit, perché l’uscita della Gran Bretagna fa mancare al bilancio agricolo della Ue ben 12 miliardi di euro, poi sulle scelte pesano le priorità di 27 ministri per l’agricoltura, 28 fino a ieri”.
La nuova Pac punta su innovazione e ricerca – ben 10 miliardi di euro stanziati secondo il commissario Hogan – e sui giovani, ai quali saranno concessi aiuti più robusti e che potranno approfittare del ritorno alla finanziabilità dell’acquisto della terra con i Psr.
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