La campagna di comunicazione “Ceci n’est pas un steak” solleva interrogativi fondamentali sulle informazioni fornite ai consumatori, sul nostro patrimonio culturale e sul potere del marketing moderno, che mescola valori e grandi interessi commerciali senza farsi troppi problemi.
Nel manifesto della campagna, le Organizzazioni europee sottolineano il fatto che per quanto riguarda i prodotti vegani, si tende a dimenticare che gli agricoltori europei hanno interesse a produrre proteine sia vegetali che animali e non sono contrari alla produzione di proteine vegetali per prodotti vegani. Tuttavia, le imitazioni vegetali che tendono a copiare le denominazioni e le caratteristiche della carne e dei prodotti lattiero caseari dovrebbero sviluppare un nuovo approccio. Il settore dei prodotti di origine vegetale dovrebbe essere più creativo. Invece di investire nelle attività di lobbying, queste aziende dovrebbero lavorare su nuovi concetti di marketing, per ottenere il riconoscimento dei consumatori e risolvere il paradosso fondamentale dell’industria delle imitazioni vegetali. Un’industria che si sforza di diventare di tendenza non ha bisogno di costruire il proprio successo servendosi di un marketing incentrato su prodotti pre esistenti e sulla lotta a questi ultimi!
La campagna comprende una serie di iniziative di sensibilizzazione sull’importanza del dibattito sulle denominazioni della carne che saranno organizzate nei giorni precedenti la votazione.
Ecco il comunicato stampa:
Comunicato-stampa-Basta-con-le-denominazioni-surreali-della-carne-e-de.._
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