Confagricoltura Bari-Bat

Ovicaprini, Confagricoltura: “Per uscire dalla crisi occorre riorganizzare il settore partendo dalla tracciabilità del latte”

“Il comparto ovicaprino è fondamentale per  l’economia, per i suoi prodotti caseari  di prestigio, per il numero di occupati, ma anche  per il mantenimento e lo sviluppo di moltissimi territori “difficili” della nostra Italia”. Lo ha detto Il presidente della Federazione nazionale ovicaprini di Confagricoltura Maurizio Podda, in occasione dell’incontro in Confagricoltura con l’onorevole Luciano  Cadeddu della Commissione Agricoltura della Camera, il presidente della Confagricoltura della Sardegna Luca Maria Sanna, la presidente la SEP ovini del Lazio Marina Di Muzio e i dirigenti  dell’Istituto Zootecnico Sperimentale  di Lazio e Toscana  che, a livello nazionale, ha la delega alla tracciabilità del latte ovino.

“Occorre riorganizzare il settore produttivo – ha rimarcato  Podda – iniziando da un piano di tracciabilità del latte ovicaprino,  così come cinque anni fa è avvenuto per quello bufalino. Serve una strategia di sistema, capace di integrarsi con la parte industriale, per permettere di rilanciare le produzioni, fissando obiettivi di quantità e qualità. In questo senso è fondamentale ridefinire un percorso comune per recuperare chiarezza e trasparenza sul latte prodotto, considerando  che il reddito principale degli allevatori proviene in gran parte dal latte (72%), mentre le vendite di agnelli da latte o agnelli leggeri rappresentano solo  il (21%)”.

Il settore rappresenta un  importante patrimonio nazionale con più di 7 milioni 300 mila pecore, al quale si aggiunge un milione di capre. La popolazione ovina da latte è concentrata principalmente in Sardegna con 3 milioni e 300 mila capi e 300 mila litri di latte di cui il 60% viene destinato alle DOP casearie sarde.  Segue la  Sicilia  e le regioni dell’Italia centrale Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.  Il 30% del latte ovino prodotto è destinato alla produzione di Pecorino DOP, leader nel commercio internazionale dei formaggi ovini.

“L’incontro – ha precisato  Podda – è stato decisivo per tutta  la filiera, perché ha permesso, insieme all’Istituto preposto alla materia, di approfondire e gettare le basi per il progetto di rilancio delle produzioni. Tracciabilità e trasparenza permetteranno di limitare le oscillazioni di prezzo che l’allevatore è costretto a subire da tempo, ma anche di attuare  migliori integrazioni con i PSR e più attente e mirate campagne produttivo-commerciali e di immagine anche per le filiere locali”.

L’intervento del presidente Sanna ha concluso l’incontro sottolineando l’urgenza di un concreta dimostrazione d’impegno della politica nazionale affinché anche questo comparto produttivo rientri finalmente con il giusto peso  nei piani di sviluppo dell’Agricoltura Italiana.

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