La legge in materia di gestione della Xylella è tornata protagonista nel Consiglio regionale della Puglia con l’approfondimento, tenutosi ieri pomeriggio nella commissione Agricoltura, sulla proposta di modifica avanzata dalla Giunta regionale che tra i principali aspetti prevede l’attività di reimpianto, la tutela dei vivai e la conservazione degli ulivi secolari e monumentali.
Sulle proposte emendative contenute nel ddl sono state ascoltate in audizione Confagricoltura, Copagri, Cia Puglia, Coldiretti, Lega Coop e Flai Cgil. Un emendamento è diretto alla conservazione nella Piana degli olivi secolari degli alberi antichi o monumentali, prima della loro definitiva eradicazione, mediante la procedura di capitozzatura delle branche principali e innesto di cultivar dichiarate resistenti, e nell’applicazione delle misure fitosanitarie di controllo del vettore. L’autorizzazione – è previsto – potrà essere rilasciata dal Servizio fitosanitario.
L’altro emendamento prevede una deroga alle vigenti disposizioni in materia di vincoli forestali, ambientali, idrogeologici e paesaggistici, da applicare alle proposte di interventi di estirpazione di olivi riconosciuti infetti da Xylella che prevedano la ricostituzione del patrimonio olivicolo, con il contestuale impianto sulla medesima particella, di almeno un pari numero di piante di olivo di varietà riconosciuta resistente. L’ultimo emendamento prevede infine per i vivai l’accertamento, mediante monitoraggio del sito nell’area di 100 metri, in modo da consentire a quelli indenni di richiedere l’autorizzazione in deroga per lo spostamento delle piante, fatte salvi gli ulteriori requisiti della Decisione UE 2015/789.
A parere di Confagricoltura, la proposta di modifica deve prevedere non solo la ricostruzione del patrimonio olivicolo, ma una riconversione totale dell’azienda sia con colture legnose di ogni specie sia con quelle erbacee. È stato chiesto inoltre di poter eliminare l’obbligo del reimpianto sulla stessa particella e proposto che possa essere effettuato su un terreno appartenente allo stesso fascicolo aziendale anche in comuni diversi.
È stato infine evidenziato il mancato riferimento nel testo della possibilità di avviare richieste di cofinanziamento ai sensi del Regolamento CE 1040/2002, che prevede la possibilità per gli stati membri di formulare annualmente un programma di lotta fitosanitaria, cofinanziato al 50% dalla Commissione.
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