«L’agrifood traina l’export del made in Italy, intercettando una domanda estera di prodotti agroalimentari in crescita, nonostante le criticità e le tensioni commerciali internazionali in atto. Le nostre imprese agroalimentari dovranno essere supportate ad ampliare, a diversificare l’offerta e ad individuare nuovi mercati di collocamento». Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, in relazione a quanto indicato dal ‘Rapporto Export 2019’ di Sace Simest presentato a Milano.
«I prodotti agroalimentari sono un potente motore per l’aumento delle esportazioni complessive», aggiunge Giansanti evidenziando che «le incertezze e le tensioni sul mercato globale non devono scoraggiare la propensione imprenditoriale all’export, che però andrà sostenuta dagli accordi bilaterali dell’Unione europea, dalle politiche nazionali di sostegno, dal potenziamento delle infrastrutture e dall’innovazione».
«I risultati dell’export agroalimentare, già positivi ed incoraggianti, potrebbero essere maggiori se migliorasse l’integrazione di filiera e se – conclude il presidente di Confagricoltura – crescesse l’export di prodotti agricoli che invece marca il passo, come ha sottolineato anche Sace Simest, per la riduzione delle vendite in diversi comparti, come frutta, carni, ortaggi e legumi, cereali. Arrivare nel giro di pochi anni a 50 miliardi di export agroalimentare è un risultato alla portata del sistema».
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