“Le imprese femminili, esattamente come le altre, hanno necessità di digitale, innovazione e sostegno alla filiera agroalimentare. Pur essendo chiaro che l’agricoltura non ha genere, occorre, però, considerare come per le donne sia ancora tutto più difficile: sono doppiamente impegnate, nel lavoro e nel loro ruolo sociale, fondamentale per la collettività. Servirebbe una corsia preferenziale”. Lo ha detto Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna, intervenendo oggi all’audizione in Comagri Camera sulla proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
“Nonostante ci faccia piacere – mette in evidenza Oddi Baglioni – che all’interno dei piani strategici e di sviluppo definiti nel PNRR ci sia un’attenzione specifica al mondo delle dipendenti pubbliche e private, poco viene effettivamente destinato alle imprese condotte da donne. Vorremmo che le risorse stabilite sulla carta fossero realmente operative, semplici e concretamente fruibili, magari riutilizzando il meccanismo della legge 125, che già in passato ha supportato le imprese femminili attraverso il sistema del contributo a fondo perduto, del credito agevolato e del credito d’imposta”.
“Incentivare le nuove tecnologie e la digitalizzazione nel comparto agricolo, così come velocizzare gli iter – ha concluso Oddi Baglioni – permetterà alle donne di svolgere più rapidamente le mansioni amministrative e burocratiche necessarie per la gestione aziendale, consentendo di avere maggiore tempo a disposizione per occuparsi della famiglia”. In Italia sono 200mila le aziende agricole gestite da donne (il 30% del totale) ed è necessario farle crescere ancora. Il Recovery Plan è l’occasione per mantenere il legame storico tra le donne e il cibo, e quindi l’agricoltura.
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