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Scambi commerciali a picco con pandemia. Confagricoltura: salviamo l’agroalimentare italiano

A causa della pandemia Covid-19, l’andamento del commercio internazionale subirà quest’anno una drastica riduzione. Secondo le previsioni elaborate dall’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) – fa sapere Confagricoltura – è da mettere in preventivo un taglio compreso tra il 13 e il 32% sui livelli raggiunti nel 2019.

“La riduzione riguarderà inevitabilmente anche il settore agroalimentare – sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – interrompendo così la fase di crescita fatta registrare negli anni ultimi anni e che ha compensato in misura significativa la stagnazione della domanda interna”.

“Sulla base delle previsioni del WTO, il Made in Italy agroalimentare potrebbe ridursi complessivamente di oltre 4 miliardi. Un ammontare di poco inferiore al totale delle esportazioni di settore destinate annualmente al mercato statunitense. Anche le stime della Commissione Ue sono preoccupanti. Le esportazioni europee di vini, ad esempio, potrebbero far registrare un calo del 14%”.

“E’ una prospettiva che richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti della filiera – dichiara Giansanti – La crisi non sarà di breve durata. Per salvaguardare l’attività economica e l’occupazione, è necessario riconquistare gli spazi oggi occupati dalle importazioni. L’obiettivo è quello di continuare a promuovere il consumo dei nostri prodotti, anche quando la fase più acuta dell’emergenza sanitaria sarà finalmente alle spalle. Possiamo anche far crescere la produzione agricola italiana da destinare alla trasformazione: dai cereali al latte, all’olio di oliva, fino alle proteine vegetali”.

Sulle prospettive del commercio internazionale – ricorda Confagricoltura – pesa anche la questione dei dazi aggiuntivi degli Stati Uniti sulle importazioni agroalimentari della Ue, nel quadro del contenzioso sugli aiuti pubblici al consorzio Airbus.

“A metà maggio, l’amministrazione Usa ha in programma la revisione delle tariffe doganali attualmente in vigore, che potrebbe colpire ulteriormente i prodotti agroalimentari in arrivo dall’Italia – evidenzia Giansanti – In questa drammatica fase della vita sociale ed economica a livello mondiale, dovrebbe essere assolutamente evitato l’inasprimento del contenzioso commerciale tra Unione europea e Stati Uniti”.

Confagricoltura ricorda che i dazi aggiuntivi Usa, pari al 25% del valore dei prodotti, si applicano sulle importazioni dall’Italia di formaggi, salumi, agrumi e liquori per un controvalore di circa 500 milioni di euro.

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