“Ci preoccupa molto il sequestro dell’ulivo infetto a Monopoli da parte della Procura di Bari, un atto probabilmente provocato da un esposto. Di certo non è una buona notizia, evidentemente quanto accaduto in Salento non ha insegnato nulla”. E’ il commento del presidente di Confagricoltura Bari, Michele Lacenere.
“Pur rispettando il lavoro dei magistrati – prosegue – che ovviamente sono chiamati ad intervenire seguendo l’attuale normativa, non possiamo non sottolineare, ancora una volta, che dovrebbe essere la scienza a parlare. Le eradicazioni rappresentano lo strumento per evitare che il batterio avanzi ancora come ha fatto negli ultimi tre anni, arrivando sino a Monopoli. Sacrificare un albero infetto significa dare la possibilità a miglaia di altri ulivi di continuare a fare la storia della Puglia, dell’olivicoltura pugliese. Diversamente, lasciare il batterio libero di fare strada significherà la fine di questa storia. L’espansione della Xylella non aspetta i tempi delle indagini preliminari, di eventuali processi o di ricorsi al Tar. Ecco perché anche dal punto di vista legislativo, occorre un intervento immediato del governo e del parlamento che dia gli strumenti normativi necessari ad accelerare le eradicazioni. Oggi duemila persone a Monopoli hanno detto basta ai complottisti e negazionisti, e hanno detto sì alla scienza, alla tutela del paesaggio e della nostra economia e produttività.
Così come stiamo facendo per il parlamentare Ciampolillo, responsabile del mancato abbattimento dell’albero di Cisternino, valuteremo la possibilità di procedere giudizialmente contro l’autore dello sciagurato esposto che ha dato origine al sequestro e contro tutti coloro che ostacoleranno, d’ora in poi, la corretta attuazione delle pratiche anti Xylella”.
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