Ieri mattina Confagricoltura Bari-Bat ha manifestato insieme a tutte le altre Unioni provinciali davanti all’Assessorato regionale all’agricoltura.
Il sit-in di protesta, indetto da Confagricoltura Puglia, ha visto partecipare più di 500 agricoltori per rappresentare la situazione di crisi insostenibile per le aziende, che, come se non bastassero gli enormi squilibri di mercato che stanno affrontando le principali filiere del territorio (grano, olio, vino, ortofrutta) si vedono venir meno, per l’anno in corso, anche i contributi a sostegno dell’applicazione delle pratiche colturali ambientali e sostenibili. Le aziende che oggi si trovano ad affrontare maggiori costi per rispettare i parametri di sostenibilità ambientale non hanno ancora la certezza di riuscire ad avere acceso ai contributi dovuti.
“Abbiamo manifestato pacificamente e poi abbiamo presentato all’assessore Pentassuglia ed al direttore di dipartimento Nardone, mostratisi sin da subito disponibili al confronto con una delegazione di imprenditori, un dossier dettagliato con le proposte unitarie di Confagricoltura Puglia – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Massimiliano Del Core – per mettere fine al corto circuito istituzionale, tecnico e politico che si è di fatto innescato negli ultimi mesi a scapito dell’agricoltura e delle aziende pugliesi per responsabilità della Regione. In particolar modo abbiamo sottolineato come sia stata poco coraggiosa la scelta di non pubblicare i bandi relativi alle misure a superficie, privando così le aziende agricole, per l’anno 2023, di quasi 40 milioni di euro di premi per l’agricoltura biologica ed altri 30 milioni di euro per le altre azioni climatico-ambientali.”
Le principali problematiche approfondite nel dossier, con a latere proposte di soluzioni, sono state:
– l’inefficienza dei Consorzi di Bonifica, aggravata dalla paradossale emissione di cartelle esattoriali per i tributi non incassati e sulle quali Confagricoltura chiede saldo e stralcio al 15% dell’importo a ruolo;
– la crisi delle filiere, da quella del grano che subisce speculazioni inaccettabili sul prezzo di acquisto e che ha assoluto bisogno di maggiori controlli e di un contingentamento sul grano duro di importazione, a quella olivicola, indebolita da una Pac inapplicabile e discriminante.
Per arrivare alla produzione ortofrutticola, già seriamente indebolita dal cambiamento climatico in atto, i cui effetti hanno colpito in questi giorni il comparto cerasicolo barese, per il quale Confagricoltura chiede incentivi e premialità tramite fondi straordinari appositamente individuati dalla Regione e dal Ministero, e finalizzati a favorire e realizzare aggregazione, innovazione tecnica e varietale, protezione delle colture e promozione del prodotto. Affrontate poi le problematiche del comparto vitivinicolo che registra giacenze tali di prodotto sfuso invenduto (8 mln di ettolitri) nelle cantine, da far temere per la prossima vendemmia 2023; urge un piano vitivinicolo regionale per tutelare le nostre cultivar più importanti e una revisione dei disciplinari per le denominazione di origine e l’attivazione della distillazione di crisi accompagnata dalla pubblicazione del bando per la vendemmia verde;
– la Xylella la proposta di Confagricoltura di far gestire l’emergenza a un commissario di nomina governativa.
Su tutti i temi affrontati e sulle soluzioni proposte, l’Assessore Pentassuglia ha dimostrato apertura e dato riscontri centrati e puntuali circa le iniziative e le azioni fatte e da farsi da parte della sua struttura.
“L’ agricoltura pugliese conta e dà occupazione al territorio – continua Del Core – secondo i dati aggiornati del Crea infatti nella nostra regione esprime 50.000 aziende agricole, 1,3 mln di ettari di Sau, 170.000 occupati, 15 mln di giornate lavorative (di cui il 30% nelle province di Bari-Bat), per questo chiediamo che sia sempre garantito il dialogo con le parti e la giusta considerazione delle istanze degli agricoltori. Abbiamo organizzato questa mobilitazione per dare risalto ad una situazione diventata insostenibile per le nostre aziende, adesso ci impegneremo affinché la Regione, contando sulla nostra collaborazione, intraprenda le azioni necessarie per risolvere le criticità segnalate”.
Il Sit-in è stato fatto in ritardo. Per le misure a superficie bisognava intervenire molto prima.
Ben 18 regioni le hanno ottenute.
La toscana ha presentato le carte prima del 15 maggio.
Purtroppo devo dire che i dirigenti pugliesi (presidenti, direttori, membri di giunta) non sono mai sul pezzo, evidentemente non avendo interessi per le loro aziende. Perdere cifre così importanti in un momento di grande affanno per la ns agricoltura è veramente una grossa penalizzazione. Altrettanto devo dire che nessuno è stato sul pezzo alla discussione della nuova PAC in quanto ancora una volta l’agricoltura del SUD perde nei confronti delle colture del Nord. Io personalmente ho avuto un grande dire con il Pres. Giansanti che ancora fa finta di non capire.
Principalmente il danno lo subisce l’OLIVICOLTURA che DA TANTO LAVORO, NON INQUINA come la zootecnia del nord che riceve più fondi di noi.
Poi bisogna svegliarsi sulla crisi del vino. Quest’anno si rischia di lasciare l’uva sulle piante dopo una primavera molto complicata e quindi costosa, in quanto le cantine sono piene.
Non vedo una parola sul PNRR.
Non c’è uno straccio di progetto, quando dovrebbe servire a rilanciare il SUD. Per esempio potrebbe essere impiegato per il grave problema dell’ACQUA.
Voi Associazioni Non fate più SINDACATO serio ed i buoi sono scappati dalla stalla.
Onofrio Spagnoletti Zeuli