Confagricoltura Bari-Bat

Sostegno all’agricoltura biologica: via libera alle rotazioni colturali come chiesto da Confagricoltura Bari

La Regione Puglia ha adottato due importanti interventi a sostegno dell’agricoltura biologica: l’autorizzazione di un prodotto sanitario utilizzabile nella lotta all’insetto vettore di Xylella e la facilitazione nelle rotazioni colturali che consente maggiore libertà agli imprenditori agricoli. Quest’ultimo intervento era stato sollecitato proprio da Confagricoltura Bari, unica organizzazione ad interessarsi del tema, c’è quindi grande soddisfazione per l’importante risultato ottenuto. Il presidente di Confagragicoltura Bari, Michele Lacenere, e il direttore Vincenzo Villani, quattro mesi fa sollecitarono gli uffici regionali attraverso una lettera (cliccare qui per rileggere il comunicato).

Il 21 maggio 2019 è stato approvato il decreto del Ministero della Salute che consente l’utilizzo su olivo del prodotto fitosanitario a base di olio essenziale di arancio dolce, il PREV-AM PLUS. Il prodotto, autorizzato sino al 18 settembre 2019, può essere utilizzato con il limite massimo di 2 trattamenti e può essere impiegabile in regime di agricoltura biologica, ma con divieto di impiego durante la fioritura, nella lotta alla “sputacchina”.

L’Amministrazione regionale ha, inoltre, adottato – su richiesta di Confagricoltura Bari, come detto – la determinazione sulle rotazioni colturali che consente agli agricoltori pugliesi che coltivano in biologico di alternare la coltivazione del frumento duro con due colture diverse, almeno una delle quali sia leguminosa. Il provvedimento va incontro alle legittime aspettative dei cerealicoltori in biologico della nostra regione che risultavano penalizzati dal precedente dispositivo normativo. Infatti, il modello colturale che vede la rotazione biennale in avvicendamento con le leguminose da granella o da sovescio rappresenta un consolidato modello di crescita del settore degli ultimi anni. La deroga, adottata in conseguenza di approvazione da parte del Ministero, si è resa necessaria a causa delle specifiche condizioni pedoclimatiche che pongono limiti alle possibilità di coltivazione e alle scelte colturali.

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