Ha la fama di superfood e di cibo del futuro sostenibile. Con queste credenziali e una domanda in costante aumento per l’alimentazione umana e la nutraceutica, oltre alla cosmetica, la spirulina è oggi prodotta in Italia da oltre 50 piccole e medie imprese con sistemi di produzione innovativi e avanzati. E’ coltivata pure impiegando dei bioreattori, un tipo di tecnologia moderna e in continuo sviluppo che è ancora più sostenibile rispetto alla coltivazione tradizionale perché impiega meno acqua.
Confagricoltura sottolinea come la coltivazione delle microalghe offra un’opportunità di diversificazione delle produzioni in aziende florovivaistiche o che si occupano di acquacoltura. La richiesta sta crescendo e il nostro Paese riesce oggi a soddisfare appena il 10% del fabbisogno, mentre per il restante 90% si ricorre alle importazioni dalla Cina.
La spirulina viene definita una microalga perché svolge la fotosintesi clorofilliana e si nutre di sostanze contenute nell’acqua ma appartiene, in realtà, alla classe dei Cyanobacteria. Offre il vantaggio di assorbire grandi quantità di anidride carbonica e di avere un impatto ambientale minimo. La sua produzione richiede inoltre poca acqua.
E’ apprezzata oggi come integratore alimentare per il suo concentrato di nutrienti: contiene un’ampia gamma di proteine, aminoacidi essenziali, oltre a molte vitamine del gruppo B ed E e di componenti fondamentali per la salute, come il beta-carotene e gli acidi grassi essenziali Omega-6.
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