“Occorre riequilibrare il mercato dei prodotti suinicoli ed evitare che l’Italia si consolidi esclusivamente come Paese importatore e trasformatore di carni suine puntando su programmazione, informazione e promozione e nuovi mercati”. E’ questa la sintesi della posizione espressa oggi da Claudio Canali, presidente della Federazione nazionale di prodotto allevamenti suini di Confagricoltura, al ministero delle politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, in occasione del Tavolo di Filiera.
Confagricoltura ha chiesto in primo luogo che gli allevatori siano coinvolti nelle scelte di programmazione produttiva, che parte dagli allevamenti, sollecitando una modifica del provvedimento ministeriale che prevede oggi solo una mera consultazione della fase allevatoriale. Confagricoltura ritiene inoltre che si debba puntare maggiormente sulla promozione del consumo e sulla informazione al consumatore. “Condividiamo – ha proseguito Canali – la scelta di finanziare campagne promozionali per il consumo del prosciutto visto che oggi registriamo un evidente eccesso di offerta.”
Riteniamo anche necessaria una maggiore trasparenza verso i consumatori in merito all’origine della carne suina, anche nei salumi trasformati, ed alla qualificazione dei processi produttivi. “Per questo motivo – sottolinea Canali – le etichette delle carni suine dovrebbero riportare l’indicazione del ‘nato, allevato e macellato’; mentre vanno comunque promosse certificazioni del prodotto anche in tema di benessere animale e sostenibilità”.
Il settore ha registrato, negli ultimi mesi, un costante e preoccupante calo dei prezzi dei suini. “Fanno tuttavia ben sperare – come si legge nel position paper di Confagricoltura – i corsi di mercato mondiale dei Paesi Terzi (specie asiatici e Cina) con una domanda in crescita che sta trainando il mercato europeo, anche se le quotazioni nazionali sono ancora troppo contenute rispetto alle aspettative e inferiori rispetto al Nord Europa. Per riequilibrare il mercato si deve puntare sui mercati esteri; basti pensare che la sola apertura del mercato cinese per la nostra carne congelata potrebbe valere 50 milioni di euro di export. Si deve, quindi, procedere il più rapidamente possibile al perfezionamento del memorandum siglato di recente per tradurlo in vantaggi concreti”.
Confagricoltura esprime poi apprezzamento per l’emendamento governativo, proposto dall’onorevole Guglielmo Golinelli, al “decreto legge emergenze” con uno stanziamento di risorse di 5 milioni di euro, auspicando che “si approvi definitivamente in sede di conversione l’istituzione di un Fondo specifico per il comparto e che si definiscano quanto prima misure dirette al settore ed in particolare agli allevamenti.”
Infine, sul piano sanitario, sulla peste suina, per Confagricoltura non va abbassata la guardia; occorre mantenere alta l’attenzione intensificando i controlli sanitari e soprattutto garantendo una puntuale vigilanza dei selvatici su tutto il territorio nazionale e alle frontiere.
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