Nel 2017, rispetto all’anno precedente, le aziende agricole che svolgono attività agrituristiche in Italia sono cresciute del 3,3% raggiungendo quota 23.400. E’ quanto emerge da un report elaborato dal Centro studi di Confagricoltura. Quello registrato nel 2017 è il terzo maggiore incremento del decennio 2008-2017, superiore di sei decimi di punto percentuale rispetto alla media annua del periodo (+2,7%). Incrementi superiori si sono registrati nel 2010 (+5%) e nel 2014 (+4,1%). In Puglia sono presenti 752 aziende, nel 2016 erano 732: c’è stato quindi un incremento del 2,7%. Complessivamente in Puglia è dislocato il 3,2% delle aziende agrituristiche italiane.
Nel 2017, la Regione col maggior numero di aziende agrituristiche si conferma la Toscana, con 4.568 pari al 19,5% del totale; seguono il Trentino Alto Adige (3.651 pari al 15,6%), Lombardia (1.637 pari al 7%) e Veneto (1.425 pari al 6,1%). Il maggiore incremento del numero di aziende agrituristiche, nel 2017 rispetto al 2016, si rileva nel Lazio (+306), seguito da Umbria (+121) e Sicilia (+99); in termini percentuali prevale la crescita del Lazio (+32,3%), seguito da Sicilia (+13%) e Basilicata (+11,1%). Le aziende agrituristiche risultano invece diminuite in Molise (-8,1%) e in Veneto (-4%).
Le aziende agrituristiche sono localizzate (tabella 5) soprattutto al Nord (45%), seguono il Centro (35%) e il Mezzogiorno (Sud e Isole – 20%). Il 53% delle aziende si trova in collina, il 31% in montagna, il 16% in pianura. La maggior parte delle aziende agrituristiche di montagna (49%) e di pianura (21%) opera al Nord; quelle di collina prevalgono (78%) al Centro. Nel 2017, rispetto al 2016, il maggior incremento di aziende agrituristiche (+6,3%) si registrato al Centro; seguono il Mezzogiorno (+3,9%) e il Nord (+0,8%).
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