Nel 2018, la crescita degli arrivi e delle presenze nelle imprese turistiche italiane (dati Istat, sia pur ancora provvisori) evidenzia un sostanziale dimezzamento rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda gli arrivi, si passa dal +5,3% del 2017 sul 2016, al +2,6% del 2018 sul 2017. Più pesante è la flessione dell’incremento di presenze (pernottamenti): nel 2017 sul 2016 era +4,4%; nel 2018 sul 2017 scende a + 1,8%.
A questo andamento decrescente contribuisce soprattutto il movimento dei turisti italiani che passa, per quanto riguarda i pernottamenti, dal +3,2% del 2017 sul 2016 al + 1% del 2018 sul 2017. Gli stessi raffronti, per i turisti stranieri, segnano +5,6% nel 2017 e + 2,6% nel 2018. Gli arrivi di stranieri, nel 2018, sono cresciuti del 3,3% quando la media di crescita nell’Europa Mediterranea (stime UNWTO – Organizzazione Mondiale del Turismo) è stata del 7%.
Per l’Italia il turismo rappresenta una risorsa economica molto importante, nella misura in cui è molto più quello che spendono i turisti stranieri che visitano il nostro paese rispetto a quanto spendono i turisti italiani che viaggiano all’estero (dati Banca d’Italia). Questo saldo attivo (tabella 3) è cresciuto anche nel 2018 avvicinandosi ai 16 miliardi di euro: pur essendo rallentata la crescita della spesa dei turisti stranieri (+6,1% nel 2018 sul 2017 contro + 7,7% nel
2017 sul 2016), è di più rallentata la crescita della spesa dei turisti italiani all’estero (+4,1% contro +8,9%).
La spesa turistica media giornaliera degli stranieri (spesa totale/presenze), nel 2018 è aumentata dell’1,4%, arrivando a circa 108 euro; nel 2017 era poco superiore ai 106 euro (+1,5% sul 2016), e nel 2016 poco inferiore ai 105 euro (tabella 4). Circa un quarto della spesa turistica degli stranieri che viaggiano in Italia è destinato alla ristorazione e all’acquisto di prodotti alimentari. La crescita, in valore assoluto, di tale spesa è direttamente proporzionale alla “popolazione aggiuntiva” turistica (tabella 5) derivante dalla differenza fra presenze in Italia di turisti stranieri e presenze di turisti italiani all’estero: i 365 giorni dell’anno. La popolazione aggiuntiva era cresciuta, nel 2017 sul 2016, del 22%; nel 2018 sul 2017, la crescita è stata solo del 6,1%.
D’altra parte, nel 2018, si registra una importante crescita dei soggiorni turistici degli stranieri in strutture ricettive “informali” cioè non organizzate in forma imprenditoriale (tabella 6): tali soggiorni sono passati da un già rilevante 42,6% del totale nel 2016, al 42,8% del 2017 e infine al 43,9% del 2018.
Conclusioni
Il turismo internazionale (viaggi verso un paese diverso da quello di residenza) è da anni in costante crescita. Negli ultimi anni, sia pure con andamento influenzato da alcuni periodi di crisi economicofinanziaria mondiale, la crescita media annuale degli arrivi, a livello globale, è stata intorno al 4% (dati UNWTO – Organizzazione Mondiale del Turismo). Nell’Europa Mediterranea, la crescita media annuale degli arrivi internazionali è stata pressoché doppia (+7-8%) a confronto col dato globale. Rispetto a tale incremento di Area, la crescita italiana è stata, negli ultimi anni, sempre inferiore, pur conservando al nostro Paese la quinta posizione al Mondo per arrivi internazionali (dopo Francia, USA, Spagna e Cina) e la sesta per il derivante giro d’affari. Nel 2018 abbiamo registrato +4,6% (dati Banca
d’Italia) rispetto al +7% dell’Europa Mediterranea. Ha rallentato, di conseguenza, la crescita della “popolazione aggiuntiva” turistica (+6% nel 2018 contro +22% nel 2017), alla quale corrisponde anche un maggior consumo di prodotti agroalimentari, per lo più tipici, tramite la ristorazione e l’acquisto nei punti vendita. Resta pressoché invariato l’aumento della spesa turistica media giornaliera dei turisti stranieri (+1,4-1,5%) appena superiore all’andamento del tasso di inflazione.
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