Dopo l’incontro con Phil Hogan la missione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti a Bruxelles è proseguita con la visita al commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis. Al centro del confronto l’emergenza Xylella, con le difficoltà e i rischi dell’avanzata dell’epidemia e lo stato di crisi del comparto olivicolo pugliese. A questo proposito Andriukaitis ha affermato che l’UE attende ancora dall’Italia il piano di azione per combattere la malattia, con le indicazioni degli obiettivi e dei tempi di realizzazione delle iniziative di contrasto. Solo dopo la presentazione di questo piano l’Europa potrà intervenire – ha ribadito il commissario – con fondi specifici a sostegno del settore.
Andriukaitis ha anche ricordato che è ancora pendente la procedura di infrazione per l’Italia, deferita alla Corte di giustizia europea per non aver pienamente applicato le misure Ue, tra cui l’abbattimento delle piante malate, per impedire la diffusione della Xylella fastidiosa nel territorio dell’Unione. Il tema sarà affrontato nei prossimi giorni anche dal ministro Centinaio, che incontrerà il commissario per la salute e sicurezza alimentare prima della sua visita in Puglia a fine mese.
Un altro problema urgente sono gli ungulati: “L’eccessiva proliferazione della fauna selvatica, cinghiali in particolare, come ha evidenziato di recente anche l’Efsa – ha detto Giansanti – è diventata una vera e propria emergenza, causa di epidemie, di incidenti alla popolazione e di gravi danni al settore agricolo. E’ pertanto necessario un intervento a livello europeo, essendo il problema presente nella quasi totalità dei Paesi UE”. Andriukaitis ha condiviso le preoccupazioni di Giansanti e ha affermato di essere a favore di un’azione corale europea partendo dai territori e coinvolgendo tutti i soggetti. Il commissario e il presidente hanno quindi affrontato il tema dell’innovazione e delle biotecnologie, ribadendone l’importanza a favore di un’agricoltura sostenibile e competitiva.
Analogamente, sugli agrofarmaci, è stata condivisa la necessità di non mettere in discussione le autorità europee competenti, che si sono sempre dimostrate efficaci nel garantire la sicurezza alimentare dei consumatori.
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