Confagricoltura Bari-Bat

“Xylella fastidiosa”, seminario al Salone internazionale del florovivaismo: tra i relatori il presidente di Confagricoltura Bari\Bat

Al 69° Salone internazionale del florovivaismo e architettura del paesaggio e infrastrutture verdi – flormart, nell’area istituzionale Anve posizionata al numero 5-E-187, il giorno 20 settembre alle ore 11 si terrà il seminario “Xylella fastidiosa: applicazione della normativa ed effetti sul mercato nazionale e internazionale”.

Interverranno:

  • Michele Lacenere: Presidente Confagricoltura Bari
  • Franco Manzato: Sottosegretario di Stato Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo con delega alle Attività per la Difesa Fitosanitaria
  • Gianni Cantele: Presidente Coldiretti Puglia
  • Donato Boscia: Consorzi internazionali di ricerca scientifica PONTE e XF-ACTORS

L’incontro sarà moderato dal Presidente ANVE Leonardo Capitanio ed  patrocinato da Confagricoltura. Alla platea, altresì composta dai delegati dell’associazione AIPH provenienti da tutto il mondo, saranno date informazioni aggiornate sul monitoraggio e eradicazione del temibile fitopatogeno. La situazione relativa alla batteriosi sta infatti compromettendo la commercializzazione dei nostri prodotti all’estero. Tutto ciò anche a seguito di quanto determinato dalla Commissione Europea e, recentemente, dalla Regione Puglia, ovvero lo spostamento di 20 km a nord della zona infetta e delle relative zona di contenimento e zona cuscinetto.

Il seminario  organizzato con l’auspicio di ripristinare fiducia sulla sanità del materiale vegetale italiano e riflettere insieme su un cambio delle scelte strategiche che privilegi l’eliminazione del materiale infetto e di quello potenzialmente portatore della malattia e che limiti le misure di contenimento, adottate fino ad ora, alle aree per le quali è nota l’impossibilità di eradicazione del batterio; occorre riportare l’attenzione su una strategia di eradicazione in quelle aree che attualmente sono indenni e nelle quali il monitoraggio consente di avere dati confortanti in tal senso.

Tutto questo per salvaguardare i poli vivaistici che si trovano comunque in area per definizione indenne.

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